
Indagine sulle persone arrivate in Europa dall'Ucraina
Sono disponibili online i risultati dell'indagine condotta ad agosto dall’Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali (FRA) nei dieci paesi Ue maggiormente interessati dall’arrivo di persone in fuga dalla guerra in Ucraina (Ungheria, Polonia, Romania, Slovacchia, Bulgaria, Repubblica Ceca, Germania, Italia, Estonia e Spagna).
"Questa attività ha permesso di raccogliere i racconti delle persone nel loro viaggio dall’Ucraina verso l'Unione europea" ha commentato Michael O’Flaherty, Direttore di FRA. Queste persone "hanno raccontato anche del loro arrivo e di come si sono stabilite nel territorio dell’Unione. I risultati raccontano di come le persone in Europa abbiano aperto le braccia per garantire riparo e soccorso. Ma rimango ancora molte sfide nella vita di tutti i giorni".
La survey – che ha coinvolto sia minori che persone adulte – aveva l’obiettivo di raccogliere le esperienze delle persone in fuga sul loro transito nel territorio dell’Unione e sui loro percorsi di stabilizzazione e integrazione nei paesi di arrivo.
In particolare, il questionario si focalizzava sullo status di protezione riconosciuto dai paesi Ue – la tutela legale, le politiche di alloggio e accoglienza, l’accesso al sistema scolastico e sanitario, l’offerta di forme specifiche di supporto (anche psicologico).
"Nonostante la parzialità del campione" commentano le esperte dell'area Giustizia sociale della Fondazione Brodolini che come membro della rete FRANET ha contribuito alla diffusione del questionario e alla raccolta delle risposte "l'indagine costituisce un’opportunità unica di cogliere le sfide affrontate dalle persone in fuga dal conflitto, le buone pratiche di accoglienza, ma anche di individuare le politiche che sarebbero necessarie a livello dei singoli stati e della Ue per superare la logica dell’emergenza e offrire percorsi stabili di integrazione".