
Gli effetti della pandemia su salute e sicurezza dei rider
La prolungata chiusura degli esercizi commerciali e le restrizioni finalizzate a contenere la diffusione del Covid-19 hanno provocato un aumento esponenziale dell'uso dei servizi di delivery, trasformando di fatto i rider in lavoratori "essenziali" per imprese e singole persone, e contribuendo all'aumentare dei rischi per la salute sul lavoro (data l'elevata capacità di trasmissione del virus) che sono andate ad accumularsi a condizioni di lavoro già di per sé pericolose.
Nel paper La tutela della salute e della sicurezza sul lavoro dei ciclofattorini alla luce dei recenti sviluppi dell’ordinamento italiano nel quadro dell’emergenza da COVID-19. Reazione provvisoria o cambiamento duraturo?, scritto insieme a Riccardo Tonelli (dottorando in diritto dell’Unione Europea e ordinamenti nazionali, Università di Ferrara, Dipartimento di Giurisprudenza) e incluso nella raccolta “Pandemia, post pandemia e diritto del lavoro: quali conseguenze durature?” (Editoriale Scientifica, 2022), abbiamo ricostruito l’evoluzione delle tutele giuslavoristiche a favore dei rider in Italia, sia attraverso l’analisi dell’efficacia dell’approccio rimediale introdotto dalla legge 128 del 2019, sia attraverso la ricostruzione degli interventi giurisprudenziali e negoziali in materia di salute e sicurezza sul lavoro nel contesto della pandemia da Covid-19.
Il contributo esamina il quadro giuridico relativo al rapporto di lavoro dei rider prima della pandemia; la legge 128 del 2019 (recante modifiche al Jobs Act) che ha esteso ai rider l’applicazione del Testo Unico in materia di salute e sicurezza (d.lgs. n. 81/2008), senza però ridefinirne lo status giuridico; le misure adottate dal governo, dai tribunali e dalle parti sociali finalizzate a tutelare salute e sicurezza dei rider nel contesto della pandemia.
Nel marzo 2020 è stato infatti siglato da governo e parti sociali un Protocollo generale straordinario in materia di salute e sicurezza sul lavoro, la cui efficacia normativa e il cui l'impatto sulla legislazione in materia di salute e sicurezza sono ancora discussi. Successivamente, i Tribunali del Lavoro di Firenze e Bologna, sulla scorta dell’indicazione offerta dalla Corte di Cassazione con la nota sentenza 1663/2020 sul caso Foodora, hanno stabilito l’obbligo per le piattaforme di delivery di dotare i rider di dispositivi di protezione individuale contro i rischi di contagio.
La Suprema Corte aveva infatti affermato l’applicabilità ai rider della disciplina del lavoro subordinato, ivi compresa la normativa generale in materia salute e sicurezza. Un’indagine di più ampio respiro era stata avviata dalla Procura di Milano nel luglio 2019, in seguito a numerosi infortuni stradali che avevano coinvolto i ciclofattorini. Tale vicenda ha condotto al commissariamento di Uber Italia per sfruttamento del lavoro e caporalato e alla firma, nel marzo 2021, del Protocollo Quadro Sperimentale per la legalità contro il caporalato, l’intermediazione illecita e lo sfruttamento lavorativo nel settore del food delivery, da parte di Cgil, Cisl, Uil e AssoDelivery alla presenza del Ministero del Lavoro.
Nonostante il confuso quadro delle relazioni sindacali nel settore del food delivery in Italia, i sindacati e le società che gestiscono le piattaforme hanno iniziato a stipulare i primi contratti collettivi. Il contributo compara la portata e le criticità del contratto collettivo nazionale di lavoro “pirata” siglato da Assodelivery e dal sindacato UGL Riders nel settembre 2020 con il protocollo attuativo siglato dalle organizzazioni sindacali e datoriali tradizionali nel novembre 2020, che ha esteso ai rider la disciplina del Contratto collettivo nazionale di lavoro Logistica e Trasporti del 2018.
Alla luce di tali ricostruzioni, il contributo analizza la capacità delle novità introdotte con l’emergenza da Covid-19 in materia di salute e sicurezza dei rider di apportare cambiamenti duraturi nell’ordinamento italiano, auspicando che sopravviveranno all’esaurimento della pandemia e influenzeranno il futuro dibattito a livello italiano ed europeo.