Come stanno le persone migranti residenti in Ue

L’Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali (FRA) ha pubblicato i risultati di una ricerca qualitativa sull'integrazione delle persone migranti residenti di lungo periodo nell'Unione europea. La ricerca, condotta attraverso interviste individuali e focus group, ha coinvolto i 25 paesi dove è stato introdotto il permesso di soggiorno Ue di lungo periodo.

Nei paesi coinvolti dalla ricerca, tra cui l’Italia, sono state condotte interviste a 51 persone esperte e 267 provenienti da paesi terzi, al fine di conoscere le condizioni di vita, di lavoro e, in generale, il livello di integrazione sociale delle persone straniere residenti di lungo periodo nell'Unione, ossia quelle in possesso di un permesso di soggiorno a tempo indeterminato.

L’obiettivo della ricerca è stato quello di comprendere in che modo la normativa che regola i permessi vada modificata e semplificata per favorire maggior integrazione e mobilità tra gli stati membri dell'Ue.

Tra le raccomandazioni che l'agenzia rivolge alle istituzioni dell'Unione europea e agli stati membri ci sono la semplificazione dei requisiti di residenza e reddito per il rilascio del permesso, l’alleggerimento dei requisiti relativi sia all’abitazione e alla conoscenza della lingua sia ai percorsi effettivi di riconoscimento delle qualifiche e dei titoli ottenuti all’estero e un rilascio facilitato del permesso per i minori.

In quanto antenna italiana della rete multidisciplinare di esperti ed esperte FRANET, che supporta le attività di ricerca dell’Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali, Fondazione Brodolini ha svolto la ricerca e il lavoro sul campo in Italia.

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