Gender equality e salute in Europa

Partendo dalle principali statistiche europee e facendo affidamento alla letteratura aggiornata, il report, coordinato dalla Fondazione Giacomo Brodolini, prende in esame lo stato di salute delle donne e degli uomini all'interno dei paesi dell'Unione europea, analizzando in modo trasversale le differenze di genere nei dati sulla salute mentale e fisica, e incrociandole con quelle geografiche – con focus su migranti, salute sessuale e riproduttiva, violenza ostetrica e gender gap nella pandemia da Covid19. 

Lo studio definisce il concetto di salute come il risultato della relazione complessa tra fattori biologici e determinanti sociali, ambientali ed economiche. "Nel corso della loro vita, le donne sono più soggette degli uomini a patologie croniche e debilitanti" spiegano le autrici Paula Franklin, Clare Bambra e Viviana Albani, esperte di salute pubblica nel Regno Unito. In questo la biologia c'entra fino a un certo punto, confermano, le donne si ammalano perché "più colpite da condizioni socioeconomiche e psicosociali sfavorevoli".

In conclusione, il report propone una serie di suggerimenti che collocano i dati nel più ampio quadro delle politiche pubbliche, per un settore sanitario che possa essere sempre più sensibile al genere.

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