
Mappare la formazione di competenze nel lavoro che cambia
Nei prossimi mesi FGB, in partenariato con Fondazione Censis, Teleperformance KS Italia e SWG, sarà impegnata nella realizzazione della quarta edizione dell’indagine INDACO-Imprese e della terza edizione dell’indagine INDACO-Adulti, entrambe commissionate dall'Istituto Nazionale per l'Analisi delle Politiche Pubbliche (INAPP).
Le due indagini si pongono in continuità con il lavoro svolto negli anni passati e sono accomunate da un tema di grandissima attualità: la formazione.
Il continuo aggiornamento e rafforzamento delle competenze è senza dubbio un elemento cruciale in un momento storico come quello presente, caratterizzato da molteplici trasformazioni quali le transizioni digitale ed ecologica, l’invecchiamento della forza lavoro, la diffusione sempre maggiore di forme di lavoro cosiddette “non-standard”, nonché – sullo sfondo – dal tentativo di costruzione di una “nuova normalità” post-pandemica.
Sorge quindi spontaneo chiedersi quale sia l’atteggiamento delle imprese, da una parte, e della popolazione adulta, dall’altra, di fronte a queste sfide. Per rispondere a questa domanda intervisteremo 24.000 rappresentanti di imprese italiane di tutti i settori (eccetto quello agricolo) e 50.000 persone tra i 18 e i 64 anni.
Approfondiremo inoltre i temi di maggiore interesse recandoci in 30 imprese particolarmente virtuose nel loro approccio alla formazione continua e realizzando focus group con stakeholder istituzionali, parti sociali, rappresentanti delle pubbliche amministrazioni e delle imprese formatrici più dinamiche.
Nell’ambito dell’indagine sulle imprese cercheremo, tra le altre cose, di comprendere quali siano gli ostacoli e quali invece i fattori determinanti per l’accesso alla formazione continua, con particolare attenzione a evidenziare ciò che contribuisce a generare gli eventuali gender gap e age gap nella partecipazione alle attività formative.
Molto importante sarà inoltre l’analisi delle competenze maggiormente richieste dal mercato del lavoro, soprattutto con riferimento alle transizioni digitali ed ecologica e in risposta ai nuovi assetti lavorativi che prevedono, ad esempio, un maggior utilizzo del lavoro da remoto.
Per quanto riguarda gli adulti, ricostruiremo i comportamenti formativi a 360 gradi, considerando uno spettro di attività formative che spazia dai percorsi di istruzione formalizzati allo svolgimento di attività culturali nel tempo libero. Anche in questo caso si dedicherà molto spazio alle difficoltà di accesso alla formazione, con un focus specifico sugli individui low-skilled.
La ricerca comprende anche un terzo filone di indagine, di cui si occuperanno i nostri partner, rivolto alle start up green innovative e mirato a comprendere l’impatto delle innovazioni tecnologiche introdotte per la produzione e commercializzazione di beni e servizi sostenibili sugli attuali assetti occupazionali e formativi.
Anche in questo caso saranno selezionate e intervistate le realtà aziendali che costituiscono delle “buone pratiche” e si realizzeranno interviste in profondità e focus group coinvolgendo esperti del settore e stakeholder istituzionali.